VERNICE CONTEMPORANEA
Presenta
artemente
Psicologia nelle immagini di un architetto e architettura nelle foto di uno psicologo
Luca Gatto (Psicologo)
Simone Toniolo (Architetto)
A cura di Massimo Casagrande
Presenta: Lisa Busatto
Con il patrocinio del Comune di Cittadella (PD) Assessorato alla cultura
Nasce per gioco l'umana unione tra architettura e psicologia. Un esperimento concettuale.
Questo incontro, inteso come sfida intellettuale, scaturisce da una
solida presa di posizione: la presunzione di riuscire a fare qualcosa
che accomuni e che possa stimolare interessanti nuove considerazioni.
“Io sono migliore di te” è il messaggio narcisistico che il nostro
inconscio ogni giorno ci propone per garantirci la nostra sopravvivenza
mentale nel mondo. Provare a scansarlo e approcciare al pensiero che
alcune parti MIE possono essere dentro di TE e che alcune parti TUE
possono essere anche MIE è la fatica più grande che siamo chiamati a
fare, se vogliamo, in una società dove l'individuo diventa sempre più
singolo e sempre meno comunitario.
Parafrasando in questo senso
l'installazione, potremmo valutare di trovarci idealmente nel complesso
dell'“archilogia” e della “psichettura”. Tutto sommato, il connubio tra
le arti non ha confini poi così definiti. Un’arte come strumento per
spiegarne un’altra. Scoprire nell’uno le giustificazioni dell’altro,
siano esse immagini, fotografie o riflessioni.
Dilatare i
significati in applicazione a contesti "forse" estranei. Tutto e’
architettura, tutto e’ immagine, tutto è psichico, tutto è “vero”.
Quanta realtà si cela nell’inconscio e quanto inconscio troviamo nella
realtà? Provare ad usare una chiave di lettura con codici impropri per
trovare delle affinità, possibili spazi di dialogo comune. Ecco che le
sfumature prendono significato e che appare altro oltre all’immagine: le
ritualità sono il luogo sicuro dove rifugiarsi, le tradizioni ci
permettono di danzare in tempi ed in luoghi diversi del mondo,
rassicurandoci sempre di poter tornare da dove siamo partiti, la nostra
casa.
Il fascino dell’inconscio ci riporta a figure antropiche
dalle forme elementari di base. L’essenzialità nel loro utilizzo dettata
dalle necessità di un territorio, le trasforma in immagini
antropologiche riconoscibili e quindi condivisibili collettivamente
anche se appartenenti a luoghi, tempi e culture diversi. Queste emozioni
tradotte, interpretate ricorrono nelle immagini mentali e in quelle
catturate. Di fatto siamo fatti di esperienze. Ricordare un'emozione, la
possibilità di rievocarla, la volontà di avere e volere ricordi,
partono dal nostro profondo. Non vogliamo dimenticare o essere
dimenticati, così, creiamo ricordi. Emozionarsi è “vivere”. Bloccare
un'immagine in uno scatto, in una forma, in un tratto, in un graffio.
Creare, scarabocchiare, disegnare un paesaggio, colorare un qualcosa,
incidere, imprimere, segnare. Tutto ciò per noi significa generare
ricordi: sono il nostro bagaglio che viene tramandato in là nel futuro,
prima per noi stessi (per il nostro bisogno di essere vivi), e poi
chissà, forse anche per gli altri.
Psicologia nelle immagini di
un architetto e architettura nelle foto di uno psicologo è
essenzialmente un'installazione la cui decifrazione induce interrogativi
nella lettura delle immagini prodotte e catturate. La dote della
creatività e il coraggio di osare permettono oggi all'uomo di
proiettare/proiettarsi su qualunque sub-strato e con qualunque mezzo. Le
infinite interpretazioni che ciò produce garantiscono la possibilità
all'osservatore di riconoscersi o viceversa di estraniarsi da ciò che
l'installazione produce, facendo vibrare antiche corde che altro non
sono che l'amore e l'odio, la vita e la morte.
Le
immagini e le foto vogliono essere un espediente di riflessioni
stimolate dalle brevi traduzioni a lato delle stesse. La giocosità
sull’interpretazione bidirezionale di un'espressione artistica
immaginata o fotografata scaturisce nelle possibili interazioni,
interrogativi profondi fino all’essenzialità/ complessità dei più basici quesiti esistenziali:
“Chi sono?”. (Psiche)
“Qual’e’ il mio posto?”. (Architettura)
Orari:
Lunedì / Venerdì 16.00-20.00
Sabato / Domenica 10.00-13.00 15.00-20.00